Ciao Omar. Vola alto, dolcissimo angelo.
Con il cuore colmo di tristezza oggi salutiamo un ragazzo davvero speciale che ci ha regalato quattro anni di lezioni di vita quotidiane, che ci ha fatto capire cosa significhi alzarsi al mattino, sapendo di trovare una montagna da scalare e senza mai lamentarsi o perdere il sorriso, affrontando di petto ogni difficoltà.
Omar ha iniziato il suo percorso con noi a distanza, già vittima di un destino crudele che gli ha tolto pian piano tutto quanto un adolescente avrebbe il diritto di avere. Eppure non si è mai arreso, ha lottato strenuamente fintanto che gli è stato concesso; ha scritto un libro per “aiutare chi affronta questo percorso, per evitare di perdere le speranze”. Una vera forza della natura.
Purtroppo però “l’inquilino che occupava la mia testa senza pagare” (così diceva con un senso dell’umorismo strepitoso) ha deciso diversamente, ma non ha vinto, o meglio lo avrà fatto fisicamente portandolo via, ma tutto quanto Omar ha fatto per noi, per tutti coloro che lo conoscevano e lo amavano profondamente, rimarrà e sarà la sua vittoria sul male.
Ovunque andasse era benvoluto, dalla squadra dei compagni ciclisti, ai vari ospedali che purtroppo ha dovuto frequentare spesso e per lunghi periodi, alle scuole. E non poteva essere diversamente: una creatura dolcissima che ringraziava per tutto, si scusava se non riusciva ad essere sempre presente, esternava amore puro per tutto quel poco che potevamo fare per rendergli le sue ore qui il più “leggere” e serene possibili.
Amava lo sport e, ogni qual volta il male glielo permetteva, ricominciava a pedalare, a fare lunghe camminate. Era un tifoso speciale del Napoli: sia la sua squadra del cuore sia l’Udinese gli hanno fatto dei regali speciali fino all’ultimo, mandandogli dei videomessaggi colmi di speranza.
Oggi per il Manzini è un giorno in cui nemmeno il sole è riuscito a riscaldarci, ma dobbiamo reagire, lui lo avrebbe voluto e soprattutto dobbiamo stringere in un abbraccio fortissimo la sua mamma, una vera roccia, il papà ed i fratelli Lina, Rahim e Adam.
Abbiamo un compito importante: non lasciare che quanto Omar ci ha insegnato vada perso; la vita è preziosa e va vissuta intensamente anche nei momenti di difficoltà perché alla fine del tunnel dobbiamo sperare di trovare la luce. Per Omar si è spenta troppo velocemente, sta a noi adesso riaccenderla alimentandola nel suo ricordo.
Pedala tra le nuvole adesso piccolo grande uomo: oggi ci sentiamo più soli, ma i tuoi ricordi aiuteranno tutti noi ad andare avanti.
Buon viaggio stella luminosa, ti abbiamo voluto, ti vogliamo e ti vorremo per sempre un mondo di bene!