Le Quinte sul Carso
Nell’ambito del Progetto ‘Sentieri di pace’, il 22 aprile, le classi quinte dell’Istituto hanno avuto l’opportunità di seguire una lezione itinerante sul Carso tenuta dal prof. Sergio Zilli, Docente di Geografia presso l’Università degli studi di Trieste.
L’uscita è stata preceduta, lo scorso 15 aprile, da una lezione di Geostoria del prof. Zilli finalizzata a introdurre la storia locale in rapporto alla Grande Guerra.
La lezione itinerante sul Carso ha permesso di focalizzare, in particolare, la relazione esistente tra il paesaggio carsico, la Grande Guerra e l’esperienza di Giuseppe Ungaretti.
Il percorso ha preso avvio dal piazzale di Castelnuovo, sopra Sagrado; ha toccato l’area delle prime battaglie; è proseguito con delle soste presso il Cippo Corridoni, il Cippo Brigata Sassari e la trincea delle Frasche che sono stati presentati dal
Prof. Zilli. L’itinerario prevedeva, poi, l’arrivo alla piazza di San Martino del Carso (dove si conserva una delle poche doline recuperate, tipiche del paesaggio carsico) e la salita fino al Monte San Michele da dove si domina tutto il Carso.
L’uscita didattica aveva come seconda meta il Sacrario di Redipuglia che le classi hanno raggiunto nel primo pomeriggio.
Prima della visita al Sacrario, a lato della cosiddetta VIA EROICA, il gruppo ha potuto ascoltare la presentazione introdotta da Martina, Serena, Alessandra e Paola di 5ALL che si sono messe in gioco e, nell’ambito del loro percorso di Educazione civica, hanno dato la disponibilità a introdurre una descrizione del Sacrario e qualche nota storica sulla sua realizzazione.
Ecco l’inizio della loro presentazione:
“Il Sacrario di Redipuglia è considerato il più grande e imponente sacrario italiano dedicato ai caduti della Grande Guerra. Sorge sul versante occidentale del Monte Sei Busi luogo conteso durante la 1^ Guerra Mondiale per l’accesso da ovest ai primi gradini del Tavolato Carsico.
Venne progettato dall'architetto Giovanni Greppi e dallo scultore Giannino Castiglioni, per volere del regime fascista e inaugurato il 18 settembre 1938 dopo dieci anni di lavori. Viene detto anche Sacrario "dei Centomila", poichè custodisce i resti di 100.187 soldati caduti nelle zone circostanti, in parte già sepolti sull'antistante Colle di Sant'Elia.
Esso voleva celebrare il sacrificio dei caduti e dare una degna sepoltura a coloro che non avevano trovato spazio nel cimitero degli Invitti.
Come tutti i sacrari militari, anche questo si struttura su tre elementi principali: la Via Eroica; il Piazzale; l’area delle inumazioni dei caduti noti ed ignoti. Simbolicamente, l’opera rappresenta l'esercito che scende dal cielo, guidato dal proprio comandante, per percorrere la via Eroica.
Sulla sommità, tre croci richiamano l'immagine del Monte Golgota e la crocifissione di Cristo. La struttura è composta seguendo la regola prospettica: la gradinata che si assottiglia verso l'alto rappresenta la volontà di conferire monumentalità al sacrario ricorrendo a illusioni ottiche. Per accedere al Sacrario si supera la catena della nave da guerra "Grado" di origine austro-ungarica divenuta italiana dopo la fine della guerra. Si prosegue poi lungo la "Via Eroica" ovvero una strada lastricata in pietra delimitata da 38 targhe in bronzo che riportano i nomi delle località carsiche contese durante la Grande Guerra. [...]
Al termine della Via Eroica si trova la tomba del comandante della Terza Armata, Emanuele Filiberto Duca d'Aosta (deceduto a Torino il 4 luglio 1931) che aveva espresso il desiderio di essere sepolto a Redipuglia. La tomba è formata da un blocco di marmo rosso della Val Camonica. Accanto a essa, si possono osservare le tombe di cinque generali: Antonio Chinotto, Tommaso Monti, Giovanni Prelli, Giuseppe Paolini e Fulvio Riccieri. Dietro si elevano i 22 gradoni (alti 2,5 metri e larghi 12) contenenti le salme di oltre 39.800 caduti noti, riposti in loculi chiusi da lastre bronzee recanti il nome, il grado, l’arma di appartenenza e le onorificenze di ciascun caduto, disposti in ordine alfabetico. Ciascun loculo presenta la scritta "Presente", un richiamo al rito dell’appello fascista.
Al centro del primo gradone è posto il loculo dell’unica donna sepolta nel sacrario, Margherita Kaiser Parodi, una crocerossina volontaria morta a 21 anni a seguito dell'epidemia di spagnola che ci fu alla fine del conflitto.”
Questo percorso, di approccio multidisciplinare e nutrito anche con la didattica universitaria, ha tra gli obiettivi principali quello di permettere una rielaborazione degli argomenti trattati in classe e quello di acquisire le competenze necessarie ad affrontare gli Esami di Stato, con maturità e autonomia di riflessione stimolate e, auspicabilmente, accresciute.
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